Laura Lilli vive a Roma, dove è nata nel
1937. Ha
frequentato il
Liceo Tasso a Roma e
la Davie's
School a Londra. Laureata in Filosofia alla Sapienza di Roma (1960),si è specializzata in Studi Americani negli
Stati Uniti allo Smith College (Northampton, Massachusetts)e alla Yale University (New Haven,
Connecticut) con una borsa di studio Fulbright. Femminista militante dai primi anni
Settanta, ha partecipato alle esperienze delle riviste Quarto mondo (1971) e Compagna.
(1972).In seguito ha pubblicato saggi
sulla condizione della donna nella grande stampa e ha fatto parte del gruppo Controparola. (cfr. link).Scrittrice e giornalista letteraria, ha
cominciato a pubblicare nel 1963 sul Mondo di Mario Pannunzio con articoli sugli Stati Uniti e, dopo avere collaborato
a
La Stampa
, al Corriere
della sera e a Panorama, ha fatto
parte del Globo degli anni Settanta e
della redazione “Cultura” de
la Repubblicafin dalla fondazione (dicembre 1975).
E’ autrice di saggi, di narrativa e di poesia, ha pubblicato nove libri. Ha
collaborato a molti volumi di Autori Vari, collabora a varie riviste e ha vinto
vari premi.
Opere
Zeta o le zie, romanzo sperimentale, (Edizioni
delle donne, Roma 1980, Tascabili Bompiani, Milano 1989)
La Coccodrilla /Capri adagio molto allegro ( Edizioni
La Conchiglia
, Capri 1993)
(traduzione inglese di Jehanne Marchesi The
She Crocodile, Edizioni
La
Conchiglia
, Capri 2005) Formiche straordinarie, Extraordinary ants (Edizioni Empiria, 2010)
Poesia in italiano e in inglese:
Dolce per le
formiche/ Sweet to Ants (Empiria, Roma 1996)
Otto quarti d’ora/
Catchlines (Empiria,
Roma 2001)
Il
Buon Dio e la tartaruga/ The Good God and the Turtle
(Empiria, Roma, 2007).
Poesia e narrativa in voll. diAA.VV:
I quartieri
dell’anima/ Enrico Benaglia in viaggio
con i poeti a cura di Gabriella Sobrino (Gruppo Arion,
Roma 2000)
La donna, gli amori, a cura di Gabriella Sobrino e
Antonietta Garzia, introduzione di Paolo Crepet (Loggia de’ Lanzi, Firenze
2001)
Alberi angeli e
gatti / Favole da novembre a marzo e viceversa, Disegni di Rosa Foschi, (Empiria
narrativa, Roma 2003)
Versocapri
/Antologia poetica del Novecento a cura di Riccardo Esposito
(Edizioni
La
Conchiglia
, Capri 2004)
Io sono il
titolo/autoritratti in versi di poeti
contemporanei a
cura di Sergio Zuccaro(Nuova stampa,
Frosinone 2004)
Roberto Micheli (a
cura di) Ex libri (Città di Castello, 2005)
Interviste
Ortiche e Margherite (Verona, Essedue, 1987;
Voci dall’Alfabeto/Interviste con Sciascia, Moravia, Eco nei
decenni Settanta e
Ottanta ; Roma,
Minimum Fax, 1995)
Passioni &
parole (
La Tartaruga
, Milano 2001)
Femminismo
Care compagne/ Il
femminismo nel Pci e nelle organizzazioni di
Perché la stampa
femminile? Interventi di G. Dal Pozzo, L.Lilli,
L. Meschieri(Libreria editrice Italo Bovolenta, Ferrara 1977)
Stampa in Lessico politico delle donne coordinato da Manuela Fraire(edizioni Giulliver, Milano 1979)
La guerra, il cuore
e la parola, Autrici Varie, (Ombra editrice, Siracusa 1991)
Il conflitto i
conflitti /Guerra e autonomia politica delle donne/ opinioni dentro e fuori di
un dibattito/prefazione di Michi Staderini,
postfazione di Parthenope Bion, (Ariccia 1992)
Saggi sulla condizione della donna nella stampa italiana
La stampa femminile In Storia della stampa italiana a cura di Valerio Castronovo e Nicola
Tranfagliain vol. V (La stampa italiana del neocapitalismo) e
VII (La stampa italiana nell’età della tv) (Laterza, Bari, 1975 e 1994);
L’informazione al
femminile in Studiare da giornalista vol.I, Teoria e
pratica, a cura di Gianni Faustini, (Ordine dei Giornalisti, Consiglio
Nazionale,Roma 1995)
Prefazioni, postfazioni, opera di curatrice, interventi:
Herbert von Borch, La
società incompiuta, (Bompiani,Milano1965)
Evelyne Sullerot, Domani
le donne (Bompiani, Milano, 1966)
James Bond e la
critica in Il caso Bond a cura di Umberto Eco e
Oreste Del Buono (Bompiani, Milano 1966)
Le donne senza
faccia in La bellezza 1880
-1967 inAlmanacco
Letterario Bompiani 1967 (Bompiani, Milano, 1967
Tutto d’arancio mi
voglio vestire in Premio giornalistico I giovani negli anni
Ottanta, I° edizione /I giovani i partiti politici
e le ideologie (Federico Motta editore, Milano 1981)
Rita Levi Montalcini in Perché lei(Laterza, Bari, 1985)
La scheda bianca (intervista) in L’amico di Platone/ l’uomo nell’era
scientifica di Giuliano Toraldo di Francia (Vallecchi editore, Firenze
1985)
I volti allo
specchio presentazione
aEdwin Mullins, La strega dipinta: Madonna, strega, prostituta, vergine(Lyra Libri, Como 1987)
Virgilio Lilli, Racconti
di una guerra (Sellerio, Palermo 1988)
Il suo labirintico
palazzo, in Per
Moravia / Press book della sua morte
a cura di Jader Jacobelli (Salerno Editrice, Roma 1990)
Ugo Baduel, L’elmetto
inglese (Sellerio, Palermo 1993);
Ivy Compton Burnett, Il
buio e la luce, (
La
Tartaruga
, Milano, 1996)
Lessing, in Thomas Freek, Intervista con Doris Lessing (Minimum
Fax, Roma 1996)
Liana Millu, I ponti
di Schwering (1998)
Il Novecento delle
italiane /Una storia ancora da raccontare, Gruppo Controparola (Editori Riuniti, Roma, 2001)
Helen Barolini, Umbertina (Avagliano, Cava de’ Tirreni, 2001)
Il Tasso scuola di
vita in Un liceo per
la Capitale
/Storia del Liceo
Tasso
(1887/2000) a cura di Filippo Mazzonis (Viella, Roma,
2001)
In quella selva
oscura (intervista) in: Giorgio Manganelli, La
penombra mentale/ Interviste e conversazioni 1965
-1990 a cura di Roberto Deidier (Editori Riuniti, Roma 2001)
Figlia d’arte
Vale la pena di dare qualche notizia sulla famiglia,
perché Laura Lilli è figlia, “nipote” e “moglie” d’arte. Ilbisnonno materno Domenico Gnoli (1838 -1915),
fu un noto intellettuale e poeta della prima Italia. Fondatore tra l’altro di
importanti riviste, come L’Archivio di Storia dell’arte (1888)
presto diretto da Adolfo Venturi cui Gnoli era molto legato, e
la Rivista d’Italia (1887), dopo tre anni passata
alla direzione di Chiarini, fu a lungo direttore della Nuova Antologia, che nel 1878 si era spostata da Firenze a Roma. Una
dei tre figli, Ester, sposò lo studioso tedesco di letterature romanze Karl
Vossler, corrispondente di Croce e autore di importanti studi su Dante.
Domenico Gnoli era molto noto anche come poeta. Nel
1903, a
65 anni, mise a soqquadro la comunità degli aulici addetti
ai lavori letterari dell’epoca, pubblicando, con lo pseudonimo di Giulio
Orsini, un libro “giovanile” di poesie, Fra
terra eastri, in cui propone di rinnovare la poesia in senso
pre -crepuscolare (“Giace anemica la musa/ sul giaciglio dei vecchi metri/ a
noi, giovani, apriamo i vetri,/ rinnoviamo l’aria chiusa!”). Forse, più di
questa dichiarazione d’intenti che poi di fatto non veniva da un giovane, la
freschezza d’ispirazione del libro si deve piuttosto aun suo “devoto sentimento d’amore per la
poetessa Vittoria Aganor Pompili”.
Tralasciando
la numerosa progenie di Domenico Gnoli, che si è affermata nel secondo
Novecento nel campo degli studi di sanscrito (Raniero) ed ebraico (Gherardo) o
in pittura (l’omonimo pronipote ,1933-1970), fermiamoci sulla nipote Maria Carolina
Antinori, madre di Laura Lilli.
Romana, nata nel 1900, è stata un’autentica pioniera
delle donne intellettuali del ventesimo secolo. Dopo gli studi al Mamiani e
alla Sapienza, grazie al suo interesse per il teatro – collaborò anche a Scenario, la prestigiosa rivista fondata
e diretta Silvio d’Amico - tra il
1922 e il 1924 conseguì unMaster of
Artsal Vassar College di Poughkeepsie
(New York). Insegnado Storia del Teatro
Italiano mentre studiava, potè pagarsi le costosissime tasse dell’esclusivo college, reso famoso anche in Italia
dal fortunato best- seller Il Gruppo di Mary McCarthy(1963), che aveva dueanni più di lei e di cui fu amica. Subito dopo andò a Hollywood, dove per nove anni
fece parte dell’Italian Departmentdella
Metro Goldwin Mayer, collaborando a sceneggiature. Rientrata in Italia nel 1933
per conto della stessa major hollywoodiana che aveva aperto un ufficio a Roma, fu proprio lì che incontrò il
fascinoso (ma più giovane) futuro marito (e padre di Laura) Virgilio Lilli, lo
scrittore e giornalista del Corriere
della Sera Nato nel 1907, Virgilio Lilli, appartiene alla famosa
“generazione degli scrittori-giornalisti degli anni Dieci” (da Guido Piovene a
Dino Buzzati, da Enrico Emanuelli a Indro Montanelli da Vittorio Gorresio a
Gian Gaspare Napoletano a Luigi Barbini jr.), di gran parte dei quali
quest’anno ricorre il centenario.
Quando i due si
conobbero lui non ancora entrato al Corriere ma era già una “promessa” delle
lettere italiane. Sarebbe diventato famoso come inviato speciale di guerra, ma,
nello sposarsi dopo un brevissimo fidanzamento, i due non immaginavano il ruolo
colossale e rovinoso che la guerra avrebbe giocato nelle loro vite, tanto che comprarono
una villa a Capri. Dopo la morte di lei a Roma nell’agosto del 1944 (i nazisti
erano appena fuggiti e gli americani appena arrivati e in città non c’era
neanche un litro di benzina per portarla al cimitero), Virgilio Lilli, nel
romanzo Una donna s’allontana parlò con autentica adorazione della moglie,
della sua intelligenza e cultura, dei loro due bambini. Il libro, pubblicato
per la prima volta nel 1959 da Mondatori e molto aprrezzato da Emilio Cecchi, è
stato a lungo dimenticato ed è uscito di nuovo nel 2007 con le Edizioni
la Conchiglia
di Capri e
una bella prefazione di Dante Della Terza.
Nella famiglia
“letteraria” di Laura Lilli due parole sono doverose anche per il marito Ugo
Baduel (1934-1989), perugino, a sua volta giornalista e scrittoreavversatissimo
dal padre di lei perché comunista, a sua volta in “rottura di famiglia”.
Trascorse infatti30 anni a L’Unità, di cui fu una delle firme più
prestigiose. Entrato in politica giovanissimo, dopo un folgorante inizio fra i
“Giovani” della Democrazia Cristiana, che abbandonò ben presto insieme agli
amici e “compagni di strada” Giuseppe Chiarante, futuro senatore comunista, e
Lucio Magri, uno dei fondatori de Il
Manifesto (giornale e gruppo politico) nel 1969. Prima di iscriversi al Pci
(1960),Baduelfu legato al gruppo cattolico-comunista di
Franco Rodano, e nel 1955 partecipò alla fondazione della rivista Dibattito Politico sulla quale scrisse a
lungo. Comunista senza chiese e senza dogmi, rifiutò sempre incarichi politici
ufficiali, anche se dal 1973 al 1984 fece parte della ristrettaéquipe di
Enrico Berlinguer,, col quale fece molti viaggi. Ne ha lasciato anche una
biografia. La sua opera più importante è il romanzo autobiografico L’elemetto inglese (Sellerio 1992), nel
2006 trasformato in monologo teatrale dall’attore perugino Roberto Biselli,
dedito al “teatro della memoria” e rappresentato all’Università di Perugia con grande successo nella “notte
bianca”nel settembre 2006.